Rottura della cuffia dei rotatori

  • Cos’è?
Cos’è?

La rottura della cuffia dei rotatori è una comune patologia causa di dolore alla spalla, che si presenta molto spesso durante la notte e durante le attività cosiddette “overhead”, ovvero che richiedano di mantenere le braccia al di sopra della testa.

La causa può essere un trauma o una degenerazione progressiva dei tendini, che, come un tessuto, possono usurarsi fino a rompersi.

  • Devo operarmi?
Devo operarmi?

Non è detto che la presenza di una lesione sia sinonimo di intervento. Generalmente, l’intervento si riserva ai pazienti più giovani o che abbiano subìto una rottura in seguito a trauma. Questo perché il tessuto sarà più facilmente di buona qualità e quindi riparabile. Le informazioni sulla qualità del tessuto ci vengono fornite dalla Risonanza Magnetica.

Quando il dolore alla spalla insorge senza un trauma iniziale, difficilmente potrà essersi rotto un tessuto di buona qualità e per questo il trattamento sarà più probabilmente fisioterapico e farmacologico.

  • In cosa consiste l’intervento?
In cosa consiste l’intervento?

L’intervento viene routinariamente eseguito in artroscopia. Dopo un’anestesia loco-regionale (solo dell’arto interessato) si inserisce una piccola telecamera all’interno della spalla e la si osserva dall’interno. Questo permette di fare un’ultima verifica dal vivo, prima di procede alla riparazione, mentre la riparazione classica “aperta” si basa esclusivamente su quanto visto in risonanza ed all’esame clinico. Attraverso altri accessi di pochi millimetri si posizionano delle mini ancorette nell’osso e si aggancia nuovamente il tendine nella sua posizione originale.

Molto spesso si rende necessario tagliare un tendine chiamato capo lungo del bicipite, che è responsabile del dolore irradiato al braccio. In base alle condizioni del tendine e del paziente, il capo lungo del bicipite può essere reinserito più in basso o lasciato libero. In una percentuale molto piccola di casi questa procedura può provocare un apparente aumento di dimensioni del bicipite brachiale (cosiddetto segno di braccio di ferro).

In alcuni casi, in cui la rottura non è riparabile, si può procedere a riparazione parziale o innesto di uno spaziatore nell’articolazione per mantenere la testa dell’omero nella sua posizione naturale.

  • Quali sono i tempi di recupero?
Quali sono i tempi di recupero?

Dopo l’intervento di riparazione, il braccio verrà tenuto immobilizzato in un tutore per un periodo che varia tra 3 a 6 settimane, dopodiché inizierà un periodo di riabilitazione e recupero della funzione e della forza. Sebbene molti pazienti riscontrino subito un rapido miglioramento della sintomatologia dolorosa, il recupero completo della mobilità e della forza può richiedere fino a 6-12 mesi. Il tasso di successo di questo tipo di intervento è di circa il 95%.

Valerio Mastroianni

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